La vile sorte che schiera al mondo l'uomo,
l'amara sorte che ne trae d'impaccio il corpo,
l'amica sorte che conduce ver la morte...
ho imparato poche cose in questa vita...
quanto sia inutile fermarsi a macerare
nell'ipocrita pretesa di star bene...
quanto sia freddo il trovar del cuor le porte
sbarrate,
come fossero già accorte... già
ben edotte del male che nel mondo,
nell'universo regna, tra le stelle
fucine solo di sventura nuova
di rinnovata odiosa ingiusta vita...
tra i pianeti,
abbozzi spenti
di diabolici progetti...
tra il nulla e il nulla, 'ove la più dolce mia speranza
è naufragata
soffocata dalle urla... il bimbo nella culla
non senti più gemere
per il male che lo assale...
Vuole l'artiglio di fuoco
afferrare nell'aria più chiara,
volare in alto, più su,
più su nella pace
infinita dell' eterea, statica calotta
blu del cielo...
Vuole di Maya
rompere il velo.
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