martedì 5 febbraio 2013

Aléxie

Tu mi hai amato, Aléxie? C'è stato amore?
Ora c'è solo qualche detrito che testimoni
questi miei ricordi intatti,
qualche frammento, Aléxie,
niente di più, tre cuori,
- il numero perfetto -, dicevi.
Tre cuori Aléxie, come per saldare
i punti più a rischio di un Amore impossibile.
Tre cuori, Aléxie, la perfezione.
Io ho voluto donartelo, il mio cuore.
Con la finezza di un chirurgo,
di un artigiano con il suo cesello,
tu ci hai inciso sopra la tua iniziale.
Tre solchi netti, Aléxie. La perfezione.
Poi l'hai cullato fra le tue braccia,
come si fa con un bambino
appena nato, ignaro ancora di tutto.

Tu mi hai amato, Aléxie? Di questo amore
ritrovo solo dei calcinacci sparsi,
come il relitto di una costruzione
rimasta a metà,
per qualche oscuro difetto di progettazione,
per dei costi di gestione troppo alti anche solo da prevedere.
Quell'edificio, Aléxie,
si erge ora solo,
sferzato dal vento
dell'Indifferenza,
come un grande mostro,
un monito alla disillusione.

Aléxie, tu mi hai amato?
Nei giorni più freddi
abbiamo consumato il nostro dolce amore
come fosse un disco,
che potesse ripetersi infinito.
Ma era amore?
Era davvero, quel tre perfetto, la perfezione?

Io non ti ho amato, Aléxie.
Ma ho amato il sogno
di poterti amare,
un giorno...

domenica 3 febbraio 2013

Note disperate: 3


E' difficile a volte non esplodere. Mantenersi calmi e razionali e non scoppiare contro eventi e persone, contro una sorte sempre più beffarda, contro una vita che sembra fare di tutto per privarsi di ogni scopo di essere vissuta. E' difficile, sempre più difficile, ma mi ripeto che devo impegnarmi, resistere per dimostrare a tutti la mia maturità, resistere per non far soffrire gli altri del dolore che tormenta me.
E' difficile, difficilissimo non esplodere. Ma tutte queste implosioni mi stanno frantumando.

giovedì 24 gennaio 2013

PERSO

E' tutto ciò che sono. Sono un treno impazzito rimasto senza binari, sono un aereo senza rotta smarrito sopra l'oceano... Qualcuno mi dia una bussola con un Nord da seguire, qualcuno mi dia una stella polare a cui far riferimento, qualcuno mi indichi una strada per uscire da questo tunnel! Aiuto, aiuto, aiuto, non ce la faccio più. Mi sono proprio perso

lunedì 21 gennaio 2013

In the Nothing of a Night

Sono principe. Sono un principe forgiato nel bene, sono un principe nato in un regno felice e che ha conosciuto un'infanzia dolcissima. Un principe modellato sulla creta, un principe che si porta dentro i segni di chi l'ha plasmato nel tempo.
Sono principe. Un principe esiliato, che di coloro cui voleva bene conserva solo l'autentico ricordo. Un principe che si è esiliato con le sue stesse mani, la sua stessa coscienza. Tagliato fuori. Da un muro di bugie sempre più alto, sempre più spesso, sempre più inscalfibile.
Sono principe, un principe che sogna le sue terre perdute, che vive nel ricordo di esse e di chi vivendo, ridendo, faticando le ha battute. Un principe che guarda il suo regno illuminato a giorno da lontano, dall'orizzonte... Da dove il Sole è fermo in un perenne crepuscolo. La luce è lì, appena sotto quella linea irraggiungibile. A noi spetta solo il suo pallido riflesso, nel pulviscolo della sera.
Sono principe. Un principe di creta, una creta che si sta sbriciolando sempre più.

domenica 20 gennaio 2013

Note disperate: 2

Condannato alla sofferenza. Nato con una S marchiata a fuoco sulla fronte, come succedeva agli schiavi del mondo antico: S di schiavo, S di sorte, S di sofferenza. S di schiavo di una sorte sofferta. Perché certe cose solo a me? Perché certe coincidenze così subdole, certe corrispondenze infernali del mio carattere schifoso e di tutte queste schifose occorrenze della vita?
Ce l'avevo quasi fatta. Avevo pensato, pensato, pensato... Alla fine l'illuminazione. Era valida, lo so. Poteva essere efficace. E la cosa buffa è che in fondo continuo a crederlo ancora. Ma no. Il destino doveva pararmisi contro, doveva ricordarmi l'infelicità cui devo essere sempre fedele, sempre legato nella vita.
S di stanco, stanco di essere preso per il culo da tutto, stanco di essere confuso e di non sapere mai quali scelte prendere, come comportarmi, stanco di vivere una vita fatta di inettitudine e di contrastata inferiorità. S di spento. Come vorrei che diventasse il mio cervello... Così, improvvisamente, senza segnali o lunghi processi. S di Spento, Spento per Sempre.

domenica 16 settembre 2012

E rimanemmo così

E rimanemmo così
come sgonfiati
nei nostri abiti torbidi
di ebbrezze trascorse,
con sguardi
spezzati
tra cocci sparsi
qua e là senza criterio
sul fondo buio della vita.
Era la fine:
un fievole spasmo
di gioiosa irrequietezza
tremava sommesso nel cuore.

lunedì 10 settembre 2012

Note disperate: 1

Perché, perché, perché a me? Mi è bastata una tua foto per farmi tornare a battere il cuore a mille, e per chiudermi lo stomaco con lo stesso effetto di un pugno diretto in pancia. Sarà un tormento che durerà a vita? Se così fosse, speriamo che finisca tutto presto allora...
Chissà se là potrò almeno amarti ed essere allo stesso tempo felice?